Nardò terra di accoglienza

Come avevo anticipato in un post di tre settimane fa (che trovate qui), è partito, ed è ormai a pieno regime, il progetto “Amici”: programma per l’accoglienza dei lavoratori immigrati stagionali.

Nello spazio antistante la Masseria Boncuri, è stata allestita una tendopoli in grado di accogliere circa 400 lavoratori.

L’area attrezza si “appoggia” alla masseria (che fungerà da ricovero per quei lavoratori che dovessero avere problemi di salute) e include una serie di servizi che daranno nuova dignità alla proverbiale accoglienza neritina: illuminazione, bagni chimici, presidio medico.

Il progetto è frutto di una collaborazione interistituzionale che l’amministrazione comunale è riuscita a realizzare in collaborazione con la Provincia e con la Prefettura, la ASL,le associazioni, i sindacati e le associazioni di categoria.

Sono davvero soddisfatto di come l’amministrazione comunale si è mossa per affrontare l’emergenza. Vi riporto i motivi di soddisfazione che mi rendono orgoglioso:

1) Aspetto umanitario: l‘accoglienza è una questione di civiltà. Non si può definire civile una società che non è in grado di accogliere degnamente dei lavoratori che mettono a disposizione di un territorio il loro lavoro ed il loro impegno.

  1. La “filosofia” dell’azione: si è sperimentata una nuova condotta che ha permesso di affrontare una problematica del territorio trasformandola da debolezza in punto di forza.
  2. La “modalità” dell’azione: il dialogo, i tavoli, l’ascolto e l’azione.

Nardò deve, sempre di più, costituire una eccellenza in tutto quello che riguarda l’accoglienza. Sia che si tratti di turisti sia che si tratti di lavoratori.

Buona riflessione.

Totò De Vitis

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2 risposte a Nardò terra di accoglienza

  1. vanessa giannuzzi ha detto:

    Oggi Oliviero Beha ha scritto un editoriale sull’argomento.. te lo farò avere..
    Quando la politica locale diventa una buona prassi esportabile!

  2. Pingback: La fatica di amministrare: vogliamo “decollare” non basta “galleggiare” | Salvatore De Vitis

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