Il sogno realizzabile


La cosa più importante quando si amministra una città e si fa politica attivamente, è avere chiara l’immagine del futuro.
Nel futuro di Nardò, vedo una città orgogliosa, accogliente, moderna, forte della sua storia.
Una Nardò consapevole del grande patrimonio costituito dal suo passato e che utilizza le sue ricchezze  beneficiando degli strumenti messi a disposizione delle nuove tecnologie della “società dell’informazione e della conoscenza”. Continua a leggere

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… il mio pensiero…

Al Presidente
Alla Segretaria
Al Capogruppo Consiliare
Al Gruppo Consiliare
Al Segretario Provinciale

Dopo due mesi dall’inizio della crisi, per senso di responsabilità e rispetto verso il Segreterio
Provinciale, ho mantenuto il silenzio, ora ritengo opportuno chiarire la mia posizione, anche  alla luce degli eventi che si sono verificati in questo periodo.

La crisi si è aperta per una serie di criticità legate tanto al settore economico finanziario quanto ad altri settori amministrativi.
Tali criticità sono sostanzialmente attribuibili alla macchina burocratica e non ad una mancanza di idea politica da parte della maggioranza.
Le scelte politiche fatte in quest’ultimo anno, credo, dimostrino l’esistenza di una linea politica, che, pur nelle difficoltà, si è sempre mantenuta, ma che non ha trovato attuazione conseguente da parte di alcuni settori e dei loro dirigenti.

Ho avuto modo, in questi ultimi giorni, di parlarne informalmente con il Sindaco, il quale è sulla stessa lunghezza d’onda, ma non riesce o non può mettere mano seriamente e definitivamente alle criticità suddette (contrariamente a quanto pensa qualcuno, anche del mio Partito, non abbiamo parlato del mio o del suo futuro, ma dei problemi concreti) .

Accantonato l’unico vero motivo di questa crisi e trattandosi ora, da quello che vedo e sento, di fare estenuanti quanto inutili trattative per la distribuzione di posti, deleghe e potere, anche in vista di un eventuale allargamento, quasi impercettibile, della maggioranza, è arrivato il momento per me di fare un passo indietro, essendo sempre stato, da sempre, interessato a contribuire a migliorare questa Città, attraverso il governo della stessa, mai interessato all’occupazione di poltrone fine a se stessa o alla percezione dell’indennità.

Voglio ringraziare il Sindaco, per la fiducia che ancora in questi giorni mi ha voluto dimostrare, riproponendomi la carica di vicesindaco con le stesse deleghe, e gli altri colleghi assessori per gli avvincenti nove mesi nei quali ho lavorato a stretto con loro.
Ringrazio anche la Segretaria, il Partito e l’intero Gruppo Consiliare per avermi supportato (i più) e anche criticato, alcune volte strumentalmente (i meno).

Salvatore De Vitis

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Cosa dice il Consiglio di Stato

Non entro nel merito di quanto è accaduto nell’ultimo mese.
Come al solito, mi interessano i fatti, le verità, non le illazioni e le costruzioni fantapolitiche.
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La verità su cui vorrei che i cittadini di Nardò riflettessero si trova nella determinazione del Consiglio di Stato: basta leggerla.
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La critica del Consiglio di Stato riguarda esclusivamente una ipotizzata mancata messa a disposizione dei consiglieri di opposizione, nei tempi previsti dalla legge, degli atti relativi al bilancio di previsione.
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Le contestazioni del Consiglio di Stato, non riguardano il Bilancio in sé, non ne mettono in discussione l’efficacia, non entrano nel merito del documento.
Il Consiglio di Stato ha semplicemente affermato che la maggioranza avrebbe dovuto fornire all’opposizione, con alcuni giorni d’anticipo, gli atti relativi al Bilancio che  sarebbe stato discusso in Consiglio Comunale.
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Ma c’è un altro fatto importante che qualcuno sembra dimenticare: la minoranza, in quel Consiglio Comunale che approvò il Bilancio, abbandonò l’aula (leggetevi il resoconto della seduta qui).
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Come può, una minoranza,  lasciare l’aula consiliare mentre si svolge una seduta del Consiglio Comunale, e reclamare poi, una “mancata collegialità” delle scelte?
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Domande che difficilmente avranno una risposta.
Buona riflessione (…e lettura)
Totò De Vitis

Non entro nel merito di quanto è accaduto nell’ultimo mese.
Come al solito, mi interessano i fatti, le verità, non le illazioni e le costruzioni fantapolitiche.
La verità su cui vorrei che i cittadini di Nardò riflettessero si trova nella determinazione del Consiglio di Stato: basta leggerla.
La critica del Consiglio di Stato riguarda esclusivamente una ipotizzata mancata messa a disposizione dei consiglieri di opposizione, nei tempi previsti dalla legge, degli atti relativi al bilancio di previsione.
Le contestazioni del Consiglio di Stato, non riguardano il Bilancio in sé, non ne mettono in discussione l’efficacia, non entrano nel merito del documento.
Il Consiglio di Stato ha semplicemente affermato che la maggioranza avrebbe dovuto fornire all’opposizione, con alcuni giorni d’anticipo gli atti relativi al Bilancio che poi sarebbero stati discussi in Consiglio Comunale.
Ma c’è un altro fatto importante che qualcuno sembra dimenticare: la minoranza, in quel Consiglio Comunale che approvò il Bilancio, abbandonò l’aula (leggetevi il resoconto della seduta qui).
Come si fa ad abbandonare l’aula consiliare ed a reclamare poi, una “mancata collegialità” delle scelte?
Domande che difficilmente avranno una risposta.
Buona riflessione (…e lettura)
Totò De Vitis

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Chi semina raccoglie!

Vi segnalo una lodevole iniziativa che ben rappresenta quei “comportamenti virtuosi da incentivare” a cui avevo accennato su questo blog verso la metà di aprile (ecco il post).

Prima i fatti.

Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto preliminare per la riqualificazione dell’area di “Parco Pinocchio” che farà in modo che lo spazio che si trova tra Santa Maria al Bagno e le Quattro Colonne, diventi un’area attrezzata ricca di verde e di servizi.

L’elemento entusiasmante in questa vicenda, che ci riporta al modello di sviluppo che ho sempre immaginato per il territorio neritino, consiste nel fatto che i soggetti che hanno presentato la proposta di riqualificazione dell’area di “Parco Pinocchio” sono costituiti da privati e da associazioni che hanno risposto all’avviso pubblico del comune di Nardò che riguardava la riqualificazione e la gestione dell’area.

Sinergia pubblico privato: bassi costi (o nulli) per le casse comunali e grandi risultati per il territorio.

Ma come si è arrivati a questo risultato?

I concetti chiave sono  autorevolezza e fiducia: l‘autorevolezza degli amministratori che ha prodotto la necessaria fiducia degli imprenditori e delle associazioni nei confronti delle istituzioni.

La collaborazione pubblico-privato è possibile solo se i politici-amministratori sono in grado di dare agli imprenditori degli evidenti segnali di pragmatismo (spostamento del mercato settimanale, predisposizione dell’avviso pubblico,…) e di continuità (obiettivi chiari e definiti).

Quello che vi ho descritto (utilizzando esempi concreti e non astratte teorie) è il modello di sviluppo su cui bisogna puntare per far decollare il territorio…un modello fatto di idee e, soprattutto, di persone credibili ed affidabili che sappiano aprire e gestire il dialogo tra le istituzioni, le associazioni e gli imprenditori che, credetemi, non vedono l’ora di investire sul territorio neritino.

Buona riflessione
Totò De Vitis

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“Tauro non Bovi”: vogliamo “decollare” non basta “galleggiare”

Desidero rispondere pubblicamente a tutta una serie di stimoli che mi sono giunti nel corso degli ultimi giorni: email ricevute, commenti sul Blog, telefonate, commenti a notizie riportate da altre testate (L’ora di Nardò e Porta di Mare).
Voglio rispondere a chi ci ha messo la faccia (nome e cognome), ed a chi ha commentato in maniera anonima: a Walter Gabellone (il cui commento trovate qui) ma anche a “Gianluigi”, a “Maslor” ed a “Torello” che, pur utilizzando pseudonimi, hanno detto cose interessanti (se vogliono possono continuare a darmi “input” sia sul Blog che su Facebook).
Vi svelerò alcuni retroscena delle ultime vicende neritine che, a mio parere, possono spiegare quella che mi piace definire “la fatica di amministrare”.
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Le “cicale” dell’opposizione sbagliano: il mercato delle “Quattro Colonne” va spostato!

Oggi vi voglio raccontare delle vicende legate allo spostamento del mercato settimanale delle “Quattro Colonne” che, da domenica prossima, verrà trasferito nell’area denominata “Comparto 53”.
La nuova collocazione del mercato, che sino ad ora si svolgeva nel piazzale delle “Quattro Colonne”, risponde alla necessità di ripensare l’organizzazione dell’intero borgo marinaro di Santa Maria al Bagno.
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Nardò controcorrente: masseria e ingaggio per gli extracomunitari

tratto da Liberazione del 06/07/2010

Salento, progetto di istituzioni e volontari pone i lavoratori in condizioni umane
Nardò, Comune di circa 33mila abitanti, sorge in una delle zone più belle del Salento. Terra di turismo ma anche di agricoltura: da qui ogni anno partono tonnellate di angurie dirette verso i mercati della Germania e della Francia. Il lavoro di raccolta è duro, si formano squadre di almeno 6 persone, che contrattano col proprietario terriero il prezzo della raccolta in base agli ettari, prima ci si sbriga e più si guadagna, si può arrivare a guadagnare anche 100 euro al giorno, ma alla sera ci si ritrova con la schiena distrutta. Allora una doccia, un posto confortevole in cui cucinare, mangiare e dormire, servizi igienici e tranquillità diventano fondamentali. «Negli anni passati – racconta l’assessore all’agricoltura Carlo Falangone, socialista rimasto tale, come ci tiene a dire – i lavoratori, immigrati ormai abituati a fare la stagione da noi, dormivano in ruderi abbandonati, senza servizi e finendo anche nella rete del caporalato, che sottraeva salario. Continua a leggere

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DA NARDO’ A PRETORIA – Gli africani di Puglia e il mondiale

di Oliviero Beha (da Il Fatto Quotidiano del 2 Luglio 2010)

Che partita sarà il quarto di finale Uruguay-Ghana? Come ve lo immaginate? Con lo stadio di Johannesburg pieno (forse…) per la Nazionale del Continente Nero sopravvissuta alla selezione? E dove lo vedrete? A casa vostra, o in qualche locale pubblico, tanto per gettare un occhio in assenza ingloriosa degli Azzurri, tanto per distrarsi in massa o semi-massa dalle nefandezze che la quotidianità ci propina sub specie mafiosa o similia?
Vi consiglio un altro punto di vista. Immaginatevi una cornice diversa. Il sole ancora di là da tramontare nelle Puglie, a Nardò, 33 mila abitanti afferenti al leccese, che cala di sbieco sulla campagna cui arriva l’odore del mare, su un campo non di allenamento, né di angurie, ma in un certo senso di tutt’e due. Qui si allenano alla sopravvivenza per giocarsi la vita lavorando un certo numero di immigrati regolari: il campo è una specie di accampamento, tende sufficientemente accoglienti per la “stagione”. C’è un comune, un assessore, un capo-progetto, una comunità di persone che stanno “usando” i Mondiali di calcio in un altro modo. Da un certo punto di vista, sono al polo opposto di Blatter e dei Signori della Palla, tanto simili nei “fondamentali” ai Signori della Guerra o ai Signori tout court, di qualunque business planetario si occupino.Senza sfruculiare la globalizzazione e i suoi artefici, basta forse Balzac, “Dietro ogni fortuna c’è un delitto”. Continua a leggere

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Nardò terra di accoglienza

Come avevo anticipato in un post di tre settimane fa (che trovate qui), è partito, ed è ormai a pieno regime, il progetto “Amici”: programma per l’accoglienza dei lavoratori immigrati stagionali.

Nello spazio antistante la Masseria Boncuri, è stata allestita una tendopoli in grado di accogliere circa 400 lavoratori.

L’area attrezza si “appoggia” alla masseria (che fungerà da ricovero per quei lavoratori che dovessero avere problemi di salute) e include una serie di servizi che daranno nuova dignità alla proverbiale accoglienza neritina: illuminazione, bagni chimici, presidio medico.

Il progetto è frutto di una collaborazione interistituzionale che l’amministrazione comunale è riuscita a realizzare in collaborazione con la Provincia e con la Prefettura, la ASL,le associazioni, i sindacati e le associazioni di categoria.

Sono davvero soddisfatto di come l’amministrazione comunale si è mossa per affrontare l’emergenza. Vi riporto i motivi di soddisfazione che mi rendono orgoglioso:

1) Aspetto umanitario: l‘accoglienza è una questione di civiltà. Non si può definire civile una società che non è in grado di accogliere degnamente dei lavoratori che mettono a disposizione di un territorio il loro lavoro ed il loro impegno.

  1. La “filosofia” dell’azione: si è sperimentata una nuova condotta che ha permesso di affrontare una problematica del territorio trasformandola da debolezza in punto di forza.
  2. La “modalità” dell’azione: il dialogo, i tavoli, l’ascolto e l’azione.

Nardò deve, sempre di più, costituire una eccellenza in tutto quello che riguarda l’accoglienza. Sia che si tratti di turisti sia che si tratti di lavoratori.

Buona riflessione.

Totò De Vitis

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Per i giovani d’oggi

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.”
Enrico Berlinguer (25 maggio 1922 – 11 Giugno 1984)

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Nardò eccelle nell’accoglienza

Progetto A.S.I.A.

Prima di parlarvi del progetto A.S.I.A. (Agenzia Sociale di Intermediazione Abitativa) che vede il comune di Nardò ente convenzionato (unico nella provincia), vorrei raccontarvi brevemente le impressioni che mi sono fatto toccando con mano le politiche relative all’immigrazione ed all’accoglienza. Continua a leggere

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