“Tauro non Bovi”: vogliamo “decollare” non basta “galleggiare”

Desidero rispondere pubblicamente a tutta una serie di stimoli che mi sono giunti nel corso degli ultimi giorni: email ricevute, commenti sul Blog, telefonate, commenti a notizie riportate da altre testate (L’ora di Nardò e Porta di Mare).
Voglio rispondere a chi ci ha messo la faccia (nome e cognome), ed a chi ha commentato in maniera anonima: a Walter Gabellone (il cui commento trovate qui) ma anche a “Gianluigi”, a “Maslor” ed a “Torello” che, pur utilizzando pseudonimi, hanno detto cose interessanti (se vogliono possono continuare a darmi “input” sia sul Blog che su Facebook).
Vi svelerò alcuni retroscena delle ultime vicende neritine che, a mio parere, possono spiegare quella che mi piace definire “la fatica di amministrare”.
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Ma lasciatemi fare una premessa:
Affermare che la maggioranza governa vuol dire assumersi la responsabilità di fare delle scelte  razionali che a volte possono sembrare impopolari ma che vengono sempre effettuate nell’interesse pubblico.
Le scelte che questa amministrazione  effettua quotidianamente permettono ai cittadini di “farsi un’idea chiara” di quelli che sono gli obiettivi che noi amministratori abbiamo in testa e di quale sia “l’immagine del futuro” che abbiamo quando osserviamo la nostra città.
Vi faccio un esempio.
Spostare il mercato di santa Maria al Bagno nel comparto 53 non vuol dire fare una “scelta elettorale” : lo spostamento del mercato rappresenta una azione coerente con una strategia che presuppone un’idea di sviluppo delle marine.
Questa amministrazione ha un’idea-obiettivo, ha ideato una strategia idonea a raggiungere l’obiettivo e compie delle scelte-azioni necessarie ad implementare la strategia.
Avremmo potuto lasciare il mercato dove si trovava, avremmo potuto scegliere di “non fare delle scelte” continuando a “galleggiare” senza scontentare nessuno.
Invece, rispetto al  “galleggiare” nella palude dei piccoli interessi e dell’immobilità amministrativa, rischiando di “affondare”, abbiamo preferito “decollare” verso i nostri obiettivi: verso la Nardò di domani.
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Entriamo nel merito delle cose.
Comincio rivolgendomi a chi, come Walter Gabellone, ha invitato gli amministratori comunali a “ricordarsi dei disoccupati”.
Non mi nasconderò dietro al fatto che le “politiche del lavoro” non sono di stretta competenza comunale, anche se, bisogna dirlo, il Governo Nazionale e quello Regionale sono gli attori che possiedono gli strumenti adatti per agire in quest’ambito delicato.
La risposta che una Amministrazione Comunale può dare a chi “mette sul tavolo” la questione del lavoro riguarda lo “sviluppo e l’attrattività del territorio”.
Una città che funziona è una città in cui i soggetti privati investono volentieri creando in maniera “naturale” nuovi posti di lavoro.

L’amministrazione in carica sta lavorando per fare di Nardò una città pulita, accogliente, ordinata ed organizzata, senza sacche di illegalità, il cui apparato amministrativo funziona efficientemente cooperando con tutti gli enti, le istituzioni ed i soggetti privati presenti sul territorio.
Ma non ci sono solo i risultati: la circonvallazione asfaltata, il progetto di accoglienza degli immigrati, lo spostamento del mercato di Santa Maria.
Ci sono anche i processi che portano a quei risultati e, sopratutto, le competenze che servono per portarli a termine.
Vi faccio alcuni esempi fornendovi alcuni retroscena.
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La circonvallazione
Per far iniziare i lavori sulla circonvallazione e per portarli a compimento in tempi celeri è stato necessario:
  1. Stipulare un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti in tempi celeri (reperimento fondi);
  2. Bandire velocemente la gara facendo in modo che fossero le aziende migliori ad avere più possibilità di aggiudicarsi i lavori (ricerca eccellenza);
  3. Implementare un sistema di controllo dei lavori. (controllo)
Essere veloci è significato eliminare i tempi morti della burocrazia, organizzare un cronoprogramma che coinvolgesse più uffici e professionalità.
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Veniamo alla vicenda del progetto AMICI (accoglienza lavoratori immigrati presso la masseria Boncori).
Solo il 10 maggio scorso, dal sopralluogo effettuato dal sottoscritto e dall’assessore Falangone presso Masseria Boncuri è stato evidente che i lavori erano ancora da completare e “l’emergenza” era alle porte. Dopo tanta fatica e impegno, dopo aver realizzato accordi interistituzionali e con le imprese, il 20 giugno scorso era pronto, attuato e realizzato uno dei più importanti progetti di accoglienza realizzato in Italia negli ultimi tempi, definito da Fratoianni ” una delle esperienze più avanzate in Puglia in materia di accoglienza”.
Il progettoe finito a più riprese sulla stampa nazionale come uno dei progetti più riusciti in Italia”
. (se volete un approfondimento circa le modalità con cui si è realizzato il progetto AMICI…cliccate qui e qui).
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Vi siete mai chiesti perchè sullo stemma della città c’è scritto “Tauro non Bovi”?
A voi i commenti…
Totò De Vitis
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Una risposta a “Tauro non Bovi”: vogliamo “decollare” non basta “galleggiare”

  1. walter gabellone ha detto:

    Caro Totò la tua risposta, mi garba sino ad un certo punto, ma devo ringraziarti per avermi risposto e considerato la mia preoccupazione, ma resta il aftto che è vero fare scelte impopolari che subito rendono l’amministratore di turno antipatico o incapace, ma che a lungo andare forse darà i frutti sperati, fermo rstando che le scelte fatte sono sempre nella direzione del migliorare. ma come dicevo quello che non mi garba e in merito al lavoro, in questi giorni si è proceduto giustamente a debellare il fenomeno ambulanti, ma si pensava in quel momento di offrire una alternativa seria a quelle tante famiglie che di la portavano a cas un misero tozzo di pane? si è pensato di riportare volenti o nolenti gli stessi nel ex piazza coperta e quindi rivitalizzare il nosrto bel mercato delle erbe di una volta? se avessimo dato loro questa alternativa di fronte al sequestro dei loro beni o di fronte alle multe salate che sono state inflitte e che alcuni di loro non pagheranno perchè non hanno nemmeno lacrime per piangere, forse in questo modo avremmo trovato in un solo momento due soluzioni una lavoro per questi e due rivitalizzare il centro storico, che da anni si cerca il modo di farlo rivivere.
    Le tue capacità manageriali io personalmente le conosco e sai che ti stimo al di là dell critiche che ti vengono continuamente rivolte, siamo stati e siamo amici, però di me nessuno si è mai preoccupato e sono tuo amico figurarsi degli altri. poche parole a buon intenditore. Ciao Totò, con affetto Walter se vorrai rispondere in privato ti invio la mia mail personale

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